Direttiva Ped – 97/23/CE – guida completa pt.2/2

direttiva ped 97/23/CE guida completa parte 2

97/23/CE Direttiva PED che disciplina i requisiti di progettazione, fabbricazione e valutazione di conformità delle attrezzature a pressione e degli insiemi – Parte 2/2

Questo documento rappresenta la seconda parte della guida alla Direttiva 97/23/CE denominata comunemente PED. Si tratta di una Direttiva di prodotto che disciplina la progettazione, la costruzione, l’equipaggiamento e l’installazione in sicurezza di apparecchi in pressione. Con tale Direttiva si regola che l’apparecchiatura o l’impianto a pressone debbano essere valutati da un ente certificatore in modo da poter rilasciare la conformità del prodotto o del processo alle condizioni fissate dalle Direttive Europee. Tutte le installazioni degli impianti a pressione assoggettati dalla Direttiva PED devono essere comunicate all’ISPESL (D.M. n. 329704)
Nell’ambito dei servizi di consulenza e formazione offerti da Studio Leonardo, con riferimento alla costruzione di manuali tecnici per apparecchiature a pressionele direttive, normative e linee guida Ped rivestono un ruolo fondamentale. Di seguito ti racconto tutto quello che c’è da sapere attraverso una guida facile e intuitiva. Se ancora non hai letto la parte 1 della guida completa PED, ti invito a farlo prima di proseguire.

Direttiva Ped – 97/23/CE – Tabelle di valutazione delle conformità

Recipienti di cui all’art.3, comma 1, lettera a), punto 1, secondo trattino – Tabella 2

Recipienti ( ad eccezione di quelli di cui all’art.3,comma1,lettera b,”attrezzature a pressione a focolare ecc…”) destinati a gas,gas disciolti sotto pressione,vapori e liquidi la cui tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile è superiore di almeno 0,5 bar alla pressione atmosferica entro i seguenti limiti: fluidi del gruppo 2,quando il volume è superiore a 1 litro e il prodotto PS x V è superiore a 50 bar x litro, nonché quando la pressione PS è superiore a 1.000 bar, nonché per tutti gli estintori portatili e le bombole per apparecchi respiratori. In via di eccezione,gli estintori portatili e le bombole per apparecchi respiratori devono essere classificate almeno nella categoria III.

Recipienti di cui all’art. 3,comma 1 ,lettera a),punto2,primo trattino – Tabella 3

Recipienti (ad eccezione di quelli di cui all’art.3,comma1,lettera b,”attrezzature a pressione a focolare ecc…”) destinati a liquidi con una tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a 0,5 bar oltre la pressione atmosferica normale(1.013 mbar), entro i seguenti limiti: fluidi del gruppo 1,quando il volume è superiore a 1 litro e il prodotto PS x V è superiore a 200 bar x litro, nonché quando la pressione PS è superiore a 500 bar.

Recipienti di cui all’art. 3,comma 1 ,lettera a),punto2,secondo trattino – Tabella 4

Recipienti (ad eccezione di quelli di cui all’art.3,comma1,lettera b,”attrezzature a pressione a focolare ecc…”) destinati a liquidi con una tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a 0,5 bar oltre la pressione atmosferica normale (1.013 mbar), entro i seguenti limiti:
fluidi del gruppo 2,quando la pressione PS è superiore a 10 bar e il prodotto PS x V è superiore a 10.00 bar x litro, nonché quando la pressione PS è superiore a 1.000 bar. In via di eccezione gli insiemi previsti per la produzione di acqua calda di cui all’art.3,comma 2, lettera c),sono oggetto di un esame CE della progettazione (modulo B1) allo scopo di controllare la conformità ai requisiti essenziali di sicurezza di cui ai punti 2.10,2.11,3.4,e5a) e 5d) dell’allegato 1 o di un sistema di garanzia di qualità totale (modulo H).

Recipienti di cui all’art. 3,comma 1 ,lettera b). – Tabella 5

Attrezzature a pressione a focolare o altro tipo di riscaldamento,con rischio di surriscaldamento, destinati alla generazione di vapore o acqua surriscaldata a temperature superiori a 110°C,quando il volume è superiore a 2 litri,nonché tutte le pentole a pressione. In via di eccezione ,le pentole a pressione sono oggetto di un controllo della progettazione secondo una procedura di verifica corrispondente ad almeno uno dei moduli della categoria III.

Tubazioni di cui all’art. 3,comma 1 ,lettera c),punto1,primo trattino. – Tabella 6

Tubazioni destinate a gas liquefatti,gas disciolti sotto pressione, vapore e liquidi la cui tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile è superiore a 0,5 bar alla pressione atmosferica normale (1.013 mbar), entro i seguenti limiti: fluidi del gruppo 1,quando DN è superiore a 25. In via di eccezione,le tubazioni destinate a contenere gas instabili appartenenti,secondo la tabella 6,alle categorie I e II devono essere classificate nella categoria III.

Tubazioni di cui all’art. 3, comma 1, lettera c), punto1, secondo trattino – Tabella 7

Tubazioni destinate a gas liquefatti, gas disciolti sotto pressione, vapore e liquidi la cui tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile è superiore a 0,5 bar alla pressione atmosferica normale (1.013 mbar),entro i seguenti limiti: fluidi del gruppo 2, quando DN è superiore a 32 e il prodotto PS x DN è superiore a 1.000 bar. In via di eccezione,tutte le tubazioni destinate a contenere fluidi ad una temperatura superiore a 350°C ,appartenenti alla categoria II devono essere classificate secondo la tabella 7,nella categoria III.

Tubazioni di cui all’art. 3, comma 1 , lettera c), punto2, primo trattino – Tabella 8

Tubazioni destinate a: liquidi con una tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a 0,5 bar alla pressione atmosferica normale (1.013 mbar),entro i seguenti limiti: fluidi del gruppo 1,quando DN è superiore a 25 e il prodotto PS x DN è superiore a 2.000 bar.

Tubazioni di cui all’art. 3, comma 1, lettera c), punto2, secondo trattino – Tabella 9

Tubazioni destinate a: liquidi con una tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a 0,5 bar oltre la pressione atmosferica normale (1.013 mbar),entro i seguenti limiti: fluidi del gruppo 2,quando PS è superiore a 10 bar,DN è superiore a 200 e il prodotto PS x DN è superiore a 5.000 bar.

Esclusione particolare Articolo 3, comma 3 – Direttiva Ped 97/23/CE

In questo caso le attrezzature a pressione e/o gli insiemi:

    • devono essere progettati e fabbricati secondo una corretta prassi costruttiva della nazione
      di costruzione;
    • devono essere corredati di istruzioni per l’uso e recare marcature che consentono di individuare il fabbricante e i parametri d’uso (pressione,temperatura,capacità,fluido etc…);
    • non devono ottemperare ai requisiti essenziali;
    • non devono recare la marcatura CE;
    • godono del beneficio della libera circolazione in Europa;

Per i casi particolari, le procedure di valutazione della conformità e i dettagli legati alla progettazione rimandiamo alla guida completa PED parte 2/2.
E’ possibile scaricare la guida pratica pubblicata dall’ISPESL per poter meglio comprendere l’iter tecnico-procedurale per la realizzazione di apparecchi a pressione: per ulteriori approfondimenti scarica subito le linee guida complete alla PED parte 2 pubblicate dall’ISPESL